Parco degli orti urbani di Livorno

PARCO DEGLI ORTI URBANI DI LIVORNO:

QUANDO UNA PRESA DI POSIZIONE?

A Livorno, come in tutta Italia, sono numerosi gli spazi, sia terreni – pubblici o privati – che strutture in muratura a diverse fasi costruttive, lasciati in stato di abbandono da anni.

L’area dove sorge il Parco degli Orti Urbani è un terreno di circa 6 ettari compreso tra via Goito, via dell’Ambrogiana, via dell’Erbuccia, via Corazzi e via da Verrazzano, storicamente adibito ad attività seminativa (fino al 1973), tramutato poi in area per servizi e, infine, in area edificabile sul 20% del totale.

Da quel giorno ad oggi alla proprietà si sono susseguite ben 6 cooperative edili. Teniamo a sottolineare che tutte queste ditte hanno fallito nel compito di rivalutare il territorio, nonostante la conversione di questo terreno ad edificabile, infatti nessuno dei progetti presentato all’amministrazione comunale – comprendenti impianti sportivi, centri commerciali, palazzi abitativi, strade, parcheggi – è mai partito. Di fatto l’ultimo ed unico uso per cui questo terreno è stato utilizzato è la coltivazione. Coop Italia, la penultima delle cooperative che si è susseguita alla proprietà (e proprietaria al momento dell’occupazione), è fallita portando con sé circa 30 milioni di euro di debiti verso soci, fornitori e banche: ci risulta difficile non includere questo terreno tra quelli bersaglio di speculazioni edilizie.

In oltre 30 anni di incurie, un terreno situato in pieno centro a Livorno, storicamente adibito a coltivazioni e sottratto alla cittadinanza per realizzare opere mai avviate, è stato lasciato in completo stato di abbandono, trasformandosi, così, in una sterile boscaglia di rovi e piante infestanti, dove non adibito a discarica abusiva fino al momento dell’occupazione da parte del comitato precari e disoccupati dell’ex caserma avvenuta nell’ottobre del 2013.

Oggi questo terreno, il Parco degli Orti Urbani, ospita circa 120 piccoli orti dati in gestione ad altrettanti custodi del parco che hanno così l’occasione di procurarsi un piccolo reddito indiretto coltivando ortaggi. In questo anno e mezzo di convivenza attorno agli orti sono sorte un’area ristoro, con barbeque, forno d’argilla e tavoli interamente autocostruiti, un parco giochi per bambini, un anfiteatro in paglia dove vengono svolte rappresentazioni teatrali, un orto comune dal quale chiunque può raccogliere ortaggi con la formula «prendo qualcosa – semino qualcosa». Sono stati piantati circa 80 alberi da frutto. Il parco ospita anche un’opera collettiva vivente dove ognuno può dare libero sfogo alla propria creatività, un bosco di macchia mediterranea, un roveto ed un canneto che ospitano e permettono la nidificazione di diverse specie di uccelli. Il percorso botanico è visitabile grazie alla disponibilità di alcuni botanici. Quotidianamente sono centinaia i livornesi che usufruiscono di questo bene comune, dei suoi spazi e dei suoi prodotti e sempre più sono le proposte di aggregazione sociale che vengono avanzate dal collettivo e da cittadini livornesi che desiderano svolgere le proprie attività all’aperto: settimanalmente il parco ospita un corso di yoga, periodicamente laboratori teatrali, corsi di cucina vegan-crudista-fruttariana, corsi di permacultura e abbiamo in cantiere la realizzazione di «diversamente orti», progetto che vuole creare orti rialzati, adatti all’uso di chi è costretto in sedia a rotelle.

Appellandoci alle nuove norme regionali in materia di governo del territorio, essendo il parco degli orti urbani a pieno titolo un’area rurale interclusa1,

appellandoci al punto programmatico di questa amministrazione «zero consumo di suolo»,

sottolineando che non riteniamo Livorno necessiti di nuove costruzioni a scopo residenziali privato, a fronte di 4000 appartamenti sfitti e con la popolazione residente in calo,

chiediamo l’immediato stop a qualsiasi piano di cementificazione del parco degli Orti Urbani e sua tutela in quanto bene comune a disposizione della città, con modifica della sua destinazione d’uso in area verde/area rurale interclusa oltre all’apertura di uno sportello destinato al censimento ufficiale di zone pubbliche o private in disuso e in stato di abbandono, che possa diventare punto riferimento e di supporto tecnico per associazioni di quartiere e singoli cittadini che desiderino avviare iniziative spontanee su tali spazi.

collettivo Orti Urbani di via Goito, 2 luglio 2015

info@ ortiurbani@insiberia.net

1

spazio all’interno delle zone urbanizzate il cui ruolo è quello di contribuire al miglioramento della qualità e della vivibilità degli insediamenti, in essi devono essere massimizzate le funzioni fruitive, ricreative e sociali, attraverso la sistemazione di orti sociali, orti botanici e didattici, luoghi di commercio dei prodotti della campagna.

#stopalconsumodisuolo

#stopallacementificazione